La guardia svizzera chef svela i segreti della tavola dei Papi

Pubblicato su “Diva e donna”

“Ah, le empanadas, che buone!”, così Papa Francesco, noto, tra le altre cose, anche per l’ amore per la buona tavola, ha esclamato, guardando il suo piatto preferito, i tipici fagottini di carne argentini, descritti nel libro “Buon Appetito!” Non un semplice ricettario, ma un vero scrigno di tesori per i curiosi di cose vaticane e gli amanti della buona tavola. Cosa si mangia oltre Porta s. Anna? Quali sono le pietanze più amate da Papa Francesco? Cosa mangia più volentieri, invece, il Papa Emerito Joseph Ratzinger? E il suo fido segretario, arcivescovo George Gänswein? Stiamo per fare un viaggio nei segreti culinari dei Sacri Palazzi, guidati da un ‘insider’ molto particolare Continua a leggere

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Da Sud arriva l’ antimafia ‘creativa’

Pubblicato su “Stop”

Antimafia, giovane e creativa, per smuovere le coscienze e allargare la partecipazione contro la criminalità organizzata. E’ quello che si propone, dalla sua sede nel cuore del Pigneto, quartiere della movida romana, una combattiva associazione, ‘daSud’ che anni prima del terremoto giudiziario ‘Mondo di mezzo’ aveva iniziato a raccontare il radicamento delle mafie a Roma, quelle ‘tradizionali’ e la neoemersa Mafia Capitale. Continua a leggere

Andrea Lo Cicero, da ‘Barone’ del rugby a contadino

Pubblicato su “Vero”

“Alessia e Zaira, hanno fatto già due piccoli, Cleopatra e Poppea, e poi c’è Carlotta che sta cambiando il pelo ed è l’ ultima arrivata. Sono felice di condividere la mia nuova vita con loro, aiuteremo tanti bambini.” La seconda vita di Andrea Lo Cicero Vaina, è questa: aria buona, natura, impegno sociale. Abbandonate per sempre le mischie tre mesi fa, l’ ex capitano della nazionale italiana di rugby, 37 anni,103 presenze in azzurro, cresciuto a pane e palla ovale, ha scelto di vivere così. Sei asine ragusane, l’ orto con pomodori, lattuga, meloni e melanzane, un orto piu’ piccolo con le erbe aromatiche, il magazzino degli attrezzi, in attesa della fattoria didattica, costruita completamente in paglia, siamo andati a trovare il rugbista contadino nella sua tenuta di di dodici ettari a Nepi, tra Roma e Viterbo, dove passa le sue giornate dedicandosi alla terra e alle sue amate asine, siciliane come lui, sorriso smagliante, e tanti progetti in testa. Il posto si chiama “Terra dei bambini” ed è una onlus che nasce per avvicinare i bambini alla natura. Qui il ‘Barone’ ha scelto di reinventarsi la vita e aiutare anche chi è meno fortunato. Un progetto ambizioso che tutti possono sotenere attraverso il cinque per mille. Continua a leggere

A Roma, una giornata in ricordo di Roberto Mancini, il poliziotto-eroe della Terra dei Fuochi

“Era un grande investigatore. Il primo che ha scoperto la terra dei fuochi, che ha capito che cosa stava succedendo lì, che ha gridato per dirlo a tutti. Ha consegnato un’ informativa nel ’96 alla Procura di Napoli che purtroppo non è stata mai presa in considerazione fino a tre, quattro anni fa, quando ha iniziato a lavorarci il dottor Milita che sta andando avanti con le indagini. Per ricordare mio marito, il modo migliore è tenere sempre ben presente quello che ha fatto, perché con il suo lavoro lui ha dato la vita per lottare contro le ingiustizie e le prepotenze. Lu,i fino all’ ultimo non si è arreso, fino all’ ultimo ha gridato e lo ha fatto non per le istituzioni ma per la gente.” Con queste parole e il luccichio negli occhi, Monika Dobrowolska, 43 anni, ricorda suo marito, Roberto Mancini, il poliziotto coraggioso, che con il suo lavoro ha svelato i traffici criminali nella Terra dei Fuochi, inascoltato, molti anni prima che la questione balzasse sulle prime pagine dei giornali. Continua a leggere

Sandra Savaglio, astrofisica di fama mondiale che sceglie di tornare a fare ricerca in Calabria

La signora delle stelle, astrofisica italiana di fama mondiale, che nel 2004 era stata messa in copertina da Time, come simbolo della fuga dei cervelli d’ Europa,dopo anni di studi e di successi negli Stati Uniti e in Germania decide ora di tornare alla sua terra, la Calabria, e si stupisce che in molti siano sorpresi della sua scelta. Ma Sandra Savaglio, 47 anni, sembra non vedere l’ ora di tornare a fare il suo lavoro la’ da dove, tanti anni fa, era partita, a Cosenza, in un dipartimento di fisica che è un fiore all’ occhiello per la ricerca italiana.  L’ abbiamo incontrata a Montalcino, dove le è’ stato assegnato il prestigioso premio Casato Prime Donne, che ogni anno va a donne che, nella loro vita professionale, abbiano avuto il coraggio che serve per arrivare al successo e possano essere d’ esempio e di incoraggiamento per le altre donne. “Ho sempre fatto quello che la gente non si aspettava da me come donna: la scienziata, lo sport, la difesa di chi non ha voce, contro gerarchie di cui in tanti hanno smisurato rispetto”, ha scritto lei nella dedica che le premiate usano lasciare nel momento in cui ritirano il Premio, ma ci vuole più’ coraggio per una donna a farsi strada in un mondo percepito ancora come maschile, come quello della scienza, o per tornare indietro,  per provare a continuare a fare nella propria terra d’ origine la ricerca che si fa nei più’ importanti atenei mondiali? Continua a leggere